I fosfolipidi sono grassi che al loro interno hanno molecole di fosfato. Sono elementi costitutivi importanti sia per la vita degli esseri umani che per gli animali. Dal punto di vista macroscopico sono composti che presentano una parte solubile in acqua ma non nei solventi apolari e che contiene i fosfati, unita ad una parte non idrosolubile ma liposolubile e in solventi apolari. Sono molecole anfipatiche che partecipano alla costruzione delle membrane cellulari e svolgono una funzione importante per quanto riguarda la loro permeabilità selettiva. Vengono utilizzate dal corpo per consentire il passaggio solo ad alcune composti, rigettandone altri.
La presenza dei fosfolipidi è una condizione indispensabile per la nostra vita, ma vengono assunti direttamente tramite l’alimentazione solo in quantità davvero piccole.
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Come sono composti i fosfolipidi
I fosfolipidi sono molecole organiche e comprendono tutti i lipidi caratterizzati da almeno un acido grasso nella loro struttura. dal punto di vista della dieta I fosfolipidi non sono molto abbondanti e rappresentano circa il 2% del totale dei lipidi assunti in media. Considerando che per una dieta equlibrata un adulto dovrebbe avere un apporto calorico da lipidi pari al 25% del totale, si capisce come la loro disponibilità negli alimenti generici sia davvero bassa. Tuttavia molte cellule dell’organismo sono in grado di sintetizzare direttamante i fosfolipidi a partire da componenti adatte. I fosfolipidi si dividono in due grandi categorie i fosfogliceridi e gli sfingofosfolipidi.
Fosfogliceridi
Se analizzati dal punto di vista della loro struttura il fosfogliceridi sono piuttosto simili ai trigliceridi, che sono però molto più abbondanti. Il fosfolipide più semplice è l’acido fosfatico. Nei fosfogliceridi abbiamo 2 ossidrili del glicerolo esterificati con molecole di acidi grassi ed il terzo esterificato con acido fosforico. Le lecitine sono un’altra importante famiglia che appartiene alla categoria dei fosfogliceridi, in queste molecole il gruppo fosforico è legato amminoalcol colina, e possiamo avere alfa-lecitine e beta-lecitine a seconda che l’ossidrile esterificato sia primario o secondario. La funzione delle lecitine è nella costituzione della membrana plasmatica e permettono l’esterificazione del colesterolo, aiutando il suo ingresso nelle HDL. Tra gli altri fosfogliceridi con funzioni biologiche troviamo: etanolammina, fosfatidilserina e fosfatidilinositolo.
Sfingofosfolipidi
Gli sfingofosfolipidi sono un’altra categoria importante di fosfogliceridi dove il glicerolo è sostituito da un amminoalcol a catena lunga che a sua volta è legato ad un acido grasso con un legame ammidico e all’ortofosfato con legame esterificato con gruppo ossidrilico ortofosfato. A sua volta poi l’acido è legato ad altre molecole come ad esempio la colina. Gli sfingofosfolipidi rientrano nella costituzione della mielina, cioè della guaina protettiva dei neuroni e svolgono altre funzioni importanti per l’organismo.
Proprietà dei fosfolipidi
La caratteristica più importante dei fosfolipidi risiede nel fatto che per la loro struttura essi hanno una parte idrofila ed una idrofoba. In particolare la parte idrofila è il gruppo fosforico esterificato, mentre quella lipofila è quella che presenta le catene di idrocarburi degli acidi grassi. Grazie a questa proprietà le molecole di fosfolipidi sono dette anfipatiche ovverosia se vengono immerse in un liquido acquoso formano un doppio strato, con le parti idrofile rivolte verso l’esterno e quelle idrofobe verso l’interno, con un comportamento molto simile a bolle. Grazie a questa proprietà i fosfolipidi sono una delle componenti principali delle membrane cellulari, infatti costituiscono la base per un doppio strato che isola l’interno dall’esterno, proprio sfruttando la risposta nei confronti dell’acqua. Per quel che riguarda l’interesse nel campo biologico i fosfolipidi che si trovano più comunemente nelle membrane sono la lecitina, la fosfatidiletanolammina, la sfingomielina e la fosfatidilserina. I fosfolipidi si trovano anche comunemente nelle lipoproteine che sono grosse molecole formate da trigliceridi, colesterolo, vitamine liposolubili, fosfolipidi e proteine.
All’interno di queste molecole la funzione di fosfolipidi è quella di consentire idrosolubilità e di renderle quindi trasportabili attraverso il sangue fino alle cellule che devono metabolizzare ed in questa sede vengono rilasciate le componenti insolubili cioè i trigliceridi. La funzione dei fosfolipidi e anche molto importante per quanto riguarda la coagulazione del sangue, la risposta infiammatoria, la costituzione della bile del fegato e della mielina. In questo caso i fosfolipidi evitano la precipitazione in cristalli del colesterolo e quindi la formazione di calcoli. Gran parte dei fosfolipidi vengono sintetizzati nel fegato ma in generale tutti i tessuti sono in grado, ovviamente con quantità e velocità diverse, di sintetizzarli. Dal punto di vista strettamente meccanico la funzione dei fosfolipidi è quella di tenere insieme due sostanze che non sono tra loro compatibili, come l’acqua e il grasso e questo proprietà è detta emulsionante.
Come si integrano i fosfolipidi
Come già detto I fosfolipidi vengono sintetizzati normalmente da vari tessuti dell’organismo, a partire da molecole più semplici e degli elementi necessari per la loro costruzione dal punto di vista alimentare. Non è molto semplice andare ad integrare fosfolipidi direttamente con una dieta mirata perché costituiscono una percentuale non molto alta. Si parla circa del 2% del grasso ingerito. Tuttavia esistono alimenti che sono particolarmente ricchi di fosfolipidi e che di conseguenza possono essere inseriti in una dieta laddove se ne trovi una necessità o su consiglio del dietologo. Se vogliamo integrare la dieta incrementando la quantità di fosfolipidi possiamo utilizzare le lecitine e in particolare quelle di soia che sono particolarmente indicate per i regimi alimentari di soggetti con problemi metabolica livello lipidico, o in parole povere, il colesterolo alto.
Lecitina
La lecitina viene comunemente usata nell’industria alimentare per le emulsioni, come per esempio creme, gelati e salse. La lecitina, in particolare quella di soia si trova comunemente in granuli che si possono mescolare ad esempio con lo yogurt o in pastiglie, queste ultime con un dosaggio assai più semplice. La lecitina di soia contiene anche fosfatidilcolina che svolge importanti funzioni coadiuvanti per il fegato, la discinesia e molte patologie neurologiche.
Un impiego controllato permette anche di ridurre malattie legate all’assorbimento dei grassi, come per esempio quelle cardiocircolatorie di origine alimentare. Si può anche utilizzare per affrontare problemi di cellulite, perché aiuta il trattamento dell’adiposità localizzata, in casi in cui un approccio basato sulla dieta non sia sufficiente.
Fosfatidilserina
La fosfatidilserina è un fosfolipide strutturale delle membrane biologiche ed è considerato un nutriente prezioso per gli approcci nutraceutici. È naturalmente presente in quantità notevoli in molti alimenti, come le frattaglie, il tuorlo d’uovo e la soia, che attualmente è la sorgente più utilizzata per questa sostanza. Si tratta di un fosfolipide che viene impiegato comunemente nelle terapie per la malattia di Alzheimer, la demenza senile e i disturbi della memoria legati all’età, perché favorisce la stabilità delle guaine protettive dei neuroni e i neurotrasmettitori.
Alcuni studi ritengono che la fosfatidilserina aiuti a contrastare lo stress causato dall’ esercizio fisico intenso, perché contiene i livelli di cortisolo che vengono prodotti dall’atleta e che sono fonte di grossi problemi sia per le performance che per lo stato di salute generale. L’uso di questi fosfolipidi aiuta la secrezione dei neurotrasmettitori e quindi un miglioramento dei tempi di risposta ed ha un’azione protettiva nei confronti delle membrane cellulari, prevenendone l’invecchiamento. Studi per l’impiego della fosfatidilserina nel trattamento della malattia di Alzheimer, sebbene non ancora completamente dimostrati, hanno messo in evidenza un netto miglioramento delle capacità mentali dei pazienti soprattutto di quelli che sono stati trattati nelle fasi iniziali della malattia. In generale gli integratori a base di fosfatidilserina non hanno controindicazioni e solo in casi rari sono stati riscontrati problemi come nausea crampi addominali dispepsia.