Dieta per colesterolo alto
Per rimanere in salute e contemporaneamente dimagrire ed abbassare i valori di colesterolo, vi basterà seguire la dieta che presentiamo in questo articolo, che risulta
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Capita spesso che seguire una dieta “fai da te” generi uno stato di privazione dal cibo tale da comportare seri problemi. C’è infatti una linea sottile che divide diete e disturbi alimentari: basta eccedere un po’ con la dieta che si rischia di ammalarsi. Fenomeni che si manifestano soprattutto tra le ragazze.
Non a caso è piuttosto frequente che quando una ragazza inizia una dieta molto rigida e povera di calorie, si senta stranamente forte e bene con se stessa al punto di credere che può ridurre ulteriormente le calorie assunte.
Questa è una conseguenza dell’aumento della produzione di serotonina (detta anche ormone del buonumore) che si verifica quando si iniziano diete troppo rigide. La serotonina crea infatti un senso di benessere, che porta il soggetto a credere di essere immune alla fame.
Si tratta di un meccanismo automatico del nostro corpo, che può diventare molto pericoloso perché nella fase iniziale della dieta allevia la sensazione di fame, inducendo il soggetto a credere di poter fare a meno del cibo.
Per questo le diete “fai da te” possono essere molto pericolose e non vanno prese alla leggera, perché poco dopo l’inizio del regime alimentare questo stato di iniziale benessere scompare, facendo passare il soggetto da uno stato in cui crede di avere il totale controllo su se stesso a uno stato di ansia e malessere psicologico che lo spinge verso il disturbo alimentare.
Ma qual è allora il legame tra diete e disturbi? I disturbi alimentari non sono altro che l’esasperazione di una dieta sbagliata, ossia troppo stringente e che non tiene conto del reale fabbisogno energetico dell’organismo. Diete che nel corso del tempo si trasformano in fissazione e portano a una percezione alterata sia della propria immagine che del proprio peso, che viene sempre considerato troppo elevato.
La differenza sostanziale tra diete e disturbi è che in questi ultimi si ha una vera e propria compulsione verso il cibo, verso cui il malato sviluppa una dipendenza. E quando l’ossessività nei confronti della magrezza spinge il soggetto ad assumere sempre meno cibo, si rischia di ricadere in due tipologie di disturbi alimentari: anoressia nervosa e bulimia nervosa.
Le persone affette da disturbi alimentari sviluppano un odio verso il cibo, riducendo le porzioni fino all’esasperazione. Tuttavia allo stesso tempo si sviluppa in loro un tale desiderio di cibo, da portare ad episodi di “abbuffate incontrollate”.
Durante le abbuffate, che possono essere più o meno frequenti, in poche ore il malato può assumere anche 10 mila calorie tutte in una volta, ed è portato a mangiare qualsiasi cosa gli capiti sotto mano, senza riuscire a smettere.
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