La sindrome del colon irritabile è una patologia piuttosto diffusa che coinvolge la parte terminale dell’intestino crasso ovvero quella porzione specializzata nell’assorbimento dei liquidi dalle feci. Questo disordine dell’apparato gastrointestinale si manifesta comunemente nelle persone sotto i 35 anni e colpisce circa il 10/25% della popolazione, in particolare di sesso femminile. I sintomi che si manifestano immediatamente sono difficoltà nel defecamento, dolori addominali, fastidi all’apparato gastrointestinale generici (gas, nausea, stipsi). In Italia la metà della popolazione soffre di questi disturbi e chiede aiuto al medico per poter regolarizzare il proprio colon.
Indice dei contenuti
Cause dirette e indirette del colon irritabile
Questa sindrome, molto spesso chiamata impropriamente colite, può sopraggiungere per una serie di cause. Una di queste è l’infezione gastrointestinale, che altera il sistema e quindi crea uno squilibrio. Inoltre le intolleranze alimentari, alterazioni della mucosa intestinale e altre alterazioni di tipo neurormonale possono essere portatrici dirette e indirette di questa disfunzione. Questo disturbo è legato non solo a fattori propriamente fisici (gastroenterite, iperalgesia viscerale, sindrome da proliferazione batterica) ma anche psicologici (ansia, stress, attacchi di panico, depressione). Una vita particolarmente stressata o fenetica sono situazioni che potrebbero coadiuvare lo sviluppo di tale patologia questo perché il colon ha una regolazione neuro-ormonale e quindi alcuni meccanismi possono essere compromessi anche su base psichica. Il colon irritabile era poco conosciuto nel ‘900 ed era anche complesso effettuare una diagnosi, oggi grazie agli studi, è possibile non solo identificarla nei tempi giusti ma anche capire se si tratti di intestino irritabile o altre patologie simili ma più serie legate all’apparato gastrointestinale.
Colon irritabile: come riconoscere i sintomi e chiedere consulto al proprio medico
Questa malattia si manifesta, come accennato, con una serie di disturbi e disordini dell’intestino, dal dolore addominale, al cambiamento dell’alvo (si può passare dalla stipsi cronica ad episodi diarroici) a gonfiore diffuso. Oltre a questi sintomi correlati e manifesti si possono associare anche mal di testa, depressione, stanchezza. Quando si verificano alcune condizioni però è bene essere allerta e consultare uno specialista, soprattutto nei casi in cui si verifichi un’evacuazione troppo ricorrente o rara nel corso della settimana, le feci cambino consistenza rispetto al normale, si abbia lo stimolo senza però riuscire a defecare, si avverta un elevato gonfiore addominale o un senso di tensione. I fastidi possono presentarsi in modo continuo o saltuario, avere periodi in cui si acutizzano e altri in cui sembrano apparentemente scomparsi.
Dieta per il colon irritabile: quali alimenti sono concessi e quali bisogna bandire assolutamente
Una volta stabilito che si tratti di colon irritabile è necessario seguire una dieta precisa, questo non vuol dire risolvere il problema ma semplicemente aiutare il corpo a reagire in modo ottimale senza aggravare il quadro clinico. Indispensabile con questo disturbo l’assunzione di molte fibre e acqua, anche laddove si tratti di una patologia correlata ad una componente psicologica.
In linea generale è bene considerare che esistono una serie di alimenti molto irritanti per l’intestino che possono creare disturbi e quindi amplificare i sintomi. I prodotti da evitare assolutamente sono tutti i cibi piccanti e l’utilizzo di spezie, i limoni che sono acidi e astringenti, il riso, le banane acerbe, caffeina e teina, nespole e frutti similari che stimolano e hanno effetto lassativo. Anche gli alcolici sono banditi come pure il latte caldo. Questi sono gli alimenti da non assumere nella propria dieta nel modo più assoluto.
Non assumere grassi come il burro, la margarine, cibi fritti, bevande gassate, dolcificanti, insaccati, salse come Bbq, senape e similari, panna, gelati, marmellate. Prediligere i cibi freschi e non già pronti.
Accorgimenti utili possono essere: seguire processi di preparazione dei pasti semplici è utile al fine di non rendere i piatti troppo pesanti e pertanto facilmente digeribili. Quindi utilizzare una cottura al vapore, bollita, al forno o al cartoccio. Cercare di bilanciare i propri pasti con tutti i valori nutrizionali utili quindi carboidrati, grassi, proteine. Basarsi sulla dieta mediterranea varia ed equilibrata che comprende tutti gli alimenti e molta frutta e verdura. Masticare lentamente, fare piccoli bocconi ed evitare di bere troppa acqua durante i pasti. Mantenere però sempre una buona idratazione nel corso della giornata con acqua assolutamente senza gas.
I cibi che si devono consumare invece in quantità limitata sono i legumi (tendono a gonfiare quindi non esagerare, utilizzare delle varianti come le lenticchie rosse utili anche per i bambini oppure frullarli così da depotenziarli), verdure come cavoli, broccoli, cavolfiori o frutta come uva passa, albicocche e prodotti integrali. Se questi infatti vengono comunemente inseriti nelle diete dimagranti per chi soffre di queste problematiche il loro uso deve essere molto limitato.
Dieta colon irritabile: quali alimenti preferire
Prediligere per i propri pasti pasta, riso o cracker di grano bianco, segale, orzo, avena; mangiare pesce almeno tre o quattro volte la settimana, preferire la carne bianca o scegliere comunque dei tagli molto magri ed eliminare totalmente il grasso. È possibile mangiare lo yogurt che aiuta a regolare l’intestino, se proprio non si riesce ad abolire i latticini prediligere quelli freschi o i formaggi stagionati ma senza lattosio. Mangiare almeno un paio di volte la frutta nel corso della giornata, preferire verdure tipo l’insalata, i carciofi che sono ricchi di fibre e non utilizzare i pomodori che sono irritanti (in nessuna variante).
Una giornata tipo potrebbe prevedere i seguenti pasti: Colazione con un vasetto di yogurt e un pugno di cereali, accompagnati da una porzione di frutta. A pranzo 60gr di riso, petto di pollo ai ferri e una verdura a piacere (con un filo d’olio), a cena invece 200gr di pesce al cartoccio con accompagnamento fisso di verdure, magari bollite che di sera sono anche più digeribili e cracker di segale per 50 gr.
Variare ogni giorno gli alimenti è fondamentale, ci si può aiutare creando uno schema con i giorni della settimana, alternando sempre carne bianca, pesce, legumi e anche le modalità di cottura. Non utilizzare aceto, in media a piacere servirsi di uno o due cuccchiai di olio extra vergine di oliva e bere almeno 1.5 litri di acqua. Oltre a questo regime è indispensabile per chi è affetto da questo disturbo eliminare fonti di stress giornaliero per aiutare il corpo a reagire.
La sindrome del colon irritabile può divenire una patologia cronica il che implica che la sua durata sarà prolungata negli anni, proprio per tale motivo è fondamentale seguire una dieta e tenere sotto controllo i disturbi intestinali.
Oltre la dieta: un corpo sano reagisce meglio ai disturbi fisici e psichici
Lo sport è sempre una buona idea, anche in questo caso. Condurre una vita sana con una moderata attività fisica rende il corpo più forte e quindi anche più predisposto a reagire a fastidi e disordini di vario tipo che possono presentarsi. Praticare uno sport di gruppo, divertente e coinvolgente può essere un toccasana non solo per il fisico ma anche per la mente, un ottimo alleato in caso di stress e nervosismo. Per coloro che non hanno molto tempo anche evitare di condurre semplicemente una vita sedentaria è un buon input, il che vuol dire passeggiare almeno 40 minuti al giorno, salire le scale a piedi e trovare sempre il tempo di praticare moto ogni giorno. Inoltre, è bene tener presente che il fumo deve essere abolito, questo danneggia le pareti dell’intestino, oltre a procurare danni diffusi all’organismo.
Per intraprendere un regime di vita nuovo è bene anche iniziare a leggere le etichette dei prodotti, questo aiuta a scegliere consapevolmente quello che si mangia, ad essere informati sempre sulla propria alimentazione. Richiedere l’aiuto di un medico è fondamentale per capire che se la sindrome da colon irritabile sia o meno legata ad altre problematiche come l’intolleranza al glutine o la celiachia. Sarà poi lo specialista a valutare se è necessario per il paziente iniziare una cura farmacologica nei casi più severi.