Dieta Cirrosi epatica

Dieta Cirrosi epatica

La cirrosi epatica è una malattia che compromette la funzionalità del fegato, si tratta di una patologia cronica seria ed irreversibile. La cirrosi è influenzata dalla dieta e quindi proprio attraverso essa può essere moderata. Il fegato, compromesso, cambia la sua struttura con fibrosi e noduli, in pratica l’organo perde la sua capacità di creare un circolo epatico, lo scambio tra sangue e cellule si riduce, aggravando ulteriormente la situazione e diminuendo progressivamente le funzioni del fegato e aumentano la pressione della vena porta che invia il sangue ad intestino, pancreas milza e fegato. Non si tratta di una malattia che si può curare, con la medicina si limita il suo peggioramento e si controllano i sintomi, una dieta per la cirrosi epatica aiuta e coadiuva il lavoro farmacologico pertanto deve essere iniziata all’insorgenza della malattia. Per la diagnosi è necessaria una biopsia epatica a meno che il quadro clinico non sia piuttosto evidente anche attraverso una risonanza magnetica o, in alcuni casi ad un certo standio, anche con altri tipi di esami. La cirrosi epatica può essere classificata con una scala che divide i pazienti in tre classi A, B, C in base alle condizioni e alla prognosi di vita. Questa malattia può essere causata da una molteplicità di fattori che danneggiano il fegato, esempi più conosciuti sono l’abuso di alcolici e l’epatite cronica virale.

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Cirrosi epatica: cause della patologia

Qualunque accadimento che può causare un danno epatico, può determinare l’insorgenza della cirrosi. Questa malattia può essere conseguenza di epatite B, C e D e autoimmuni, abuso di alcol (al punto che la cirrosi epatica è tra cause di morte più comuni per questo motivo), abuso di farmaci, malattie come steatosi, glicogenosi, morbo di Wilson, occlusione dei dotti biliari. La cirrosi epatica, pur non potendo essere curata, può essere prevenuta. Innanzitutto non consumando dosi eccessive di alcol (spesso l’alcol è una aggravante di infezioni già in atto) e con le vaccinazioni contro le epatiti, utilizzo del profilattico nei rapporti, astensione dal consumare acqua o alimenti contaminati.

Sintomi della cirrosi epatica: come riconoscere la malattia

La cirrosi epatica inizialmente non presenta sintomi, eppure è fondamentale riconoscerla ad uno stadio prematuro per tenerla sotto controllo. Adottare una dieta equilibrata è fondamentale. I primi sintomi che si manifestano sono perdita di peso, anoressia, perdita di tono muscolari, ittero, prurito, tensione addominale, perdite di sangue. Inoltre si verifica ascite, edemi, ingrossamento della milza, ritenzione, perdita di peli. Il fegato è un organo fondamentale per il nostro organismo, alterazioni possono portare a gravi conseguenze, anche alla morte. Oltre a questa sintomatologia possono scaturire delle complicanze. Negli esami di laboratorio quando il quadro clinico è questo i valori risultano sballati. In questi casi è fondamentale rivolgersi al medico specialista per intraprendere un percorso di ulteriori accertamenti e una cura adeguata. Le principali conseguenze sono l’insufficienza epatica che scompensa tutto l’organismo, l’ipertensione portale con cui il sangue non riesce ad arrivare al fegato e il tumore del fegato, l’epatocarcinoma.

Dieta Cirrosi epatica: consigli e suggerimenti 

La dieta è fondamentale in caso di cirrosi epatica, riducendo le scorie e restringendo il sodio alimentare si può tenere sotto controllo l’ascite. In questa dieta è bene limitare gli eccessi, inoltre è fondamentale prediligere una cucina leggera, quindi evitare fritture e alimenti confezionati o elaborati. L’alcol in questo caso è bandito assolutamente, non è possibile consumarne nemmeno piccole quantità perché questo aggraverebbe la patologia e la peggiorerebbe in tempi brevi. Ripartire bene i nutrienti è fondamentale, assumere degli integratori di vitamine, soprattutto K, potrebbe essere utile.

Bisogna evitare assolutamente prodotti salati, essiccati, affumicati, formaggi, carne, dadi, cracker, grissini, salatini e simi, patatine fritte, olive. Niente burro, grassi, strutto (condire con olio di oliva extravergine). Si possono consumare in modo moderato: carni, uova, pesce. La cottura non dovrebbe mai superare i 180 gradi, non bruciare il cibo, non consumare troppo zucchero, bevande gassate, succhi di frutta e simili.

Tenere il peso sotto controllo è fondamentale come fare dei controlli periodici anche se si consuma alcol moderatamente, la steatosi ad esempio è una malattia molto diffusa soprattutto tra le persone che bevono, molti però non lo sanno. La steatosi nel 10% dei casi diventa cirrosi. Essere normopeso, seguire una dieta sana e praticare sport. La cirrosi comporta un accumulo di liquidi, per questo bisogna evitare il sale. La dieta deve essere assolutamente iposodica, il sale dovrebbe essere eliminato in quanto, essendo già presente negli alimenti, non è il caso di aggiungerne altro. Anche i dolci, i prodotti già pronti di pasticceria e i prodotti zuccherati devono essere esclusi dalla propria dieta. Evitare anche maionese, minestre, tonno sott’olio, ketchup, senape. Fare attenzione anche all’acqua minerale, quelle effervescenti sono ricche di sodio, prediligere dunque l’acqua naturale.

Fare ogni giorno 5 pasti, tre principali e due spuntini, mangiare frutta, verdura, cereali e yogurt in modo bilanciato cercando di variare sempre. Limitare i grassi non vuol dire digiunare ma fare una dieta bilanciata, le proteine non devono essere abolite ma ridotte.

Per le proteine di origine vegetale preferire i legumi, meglio passarli sempre e preferirli insieme alla pasta. Le uova si possono mangiare una sola volta a settimana, la carne non è consigliabile ma quella bianca può essere mangiate cotta al vapore o ai ferri. Si può consumare la pasta, il pane, i formaggi come la mozzarella, gelatina di frutta, riso, patate, agnello magro, petto di pollo, merluzzo, rombo, sogliola, fave fresche, ricotta, carote, finocchi, spinaci, mele, uva, ananas, pere, fragole, pesche, prugne, banane, fette biscottate, parmigiano grattugiato. Gli studi dimostrano che i pazienti che seguono una dieta mediterranea, sono meno a rischio di ospedalizzazione rispetto a chi conduce altri tipi di regimi alimentari.

Cirrosi epatica: una malattia complessa da tenere sotto controllo

La cirrosi è una cicatrizzazione del tessuto epatico, limitare l’uso di alcol, seguire un alimentazione corretta, essere normopeso ed usare precauzioni per non contrarre l’epatite è fondamentale. Non esistendo una cura si possono solo trattare i sintomi e prevenire le complicanze. Riferire al medico se si abusa di alcolici, farmaci o altro che hanno potuto danneggiare o compromettere il fegato. Non condurre una vita sedentaria, non avere comportamenti a rischio, soprattutto dopo aver scoperto la malattia. Per coloro che si troveranno di fronte ai sintomi da astinenza possono chiedere l’aiuto di specialisti. Per i candidati più gravi è possibile chiedere un trapianto di fegato, questo infatti è l’unico modo per far scomparire del tutto la malattia.

La cirrosi viene speso accomunata anche ad altre patologie legate ad organi diversi dal fegato come stomaco, reni, quando si pone una degenerazione dei tessuti con fibrosi. La sua prima identificazione chiara risale al 1761, fu René Laennec a classificare la malattia e a darle questo nome che deriva da Kirrhos ovvero giallo, il colore che assume il fegato quando è malato. La malattia ha una mortalità a 10 anni di circa 35/65%, tutto dipende dal tipo di cirrosi, quella alcolica è una delle più gravi, provoca un danno severo dell’intero apparato. L’assunzione di più di un paio di bicchieri di alcol tutti i giorni rappresenta un pericolo concreto. Il corpo si trova in uno stato infiammatorio perenne, le cellule epatiche e le piastrine vengono indotte erroneamente a produrre citochine che iniziano il processo di modifica del tessuto e innescano un processo distruttivo. Già dagli esordi della malattia la prima cosa da fare in assoluto è una dieta equilibrata questo aiuterà il fegato a rigenerarsi, poi ci sarà l’accompagnamento farmacologico. Le vitamine B1, A, D, E, K aiutano molto, soprattutto in caso di consumo cronico di alcol. Il decorso della malattia non è semplice da gestire ma non impossibile, l’importante è attenersi scrupolosamente ai consigli del medico epatologo.

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Nutrizionista Rossi

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