Pop corn: calorie, valori nutrizionali e composizione chimica
La preparazione del popcorn è semplice e immediata. È sufficiente avere a disposizione una pentola con un fondo spesso, una base di olio, i semi di mais e un coperchio. A causa del riscaldamento i chicchi di mais scoppiano e si formano i popcorn. Oggi vengono consumati con un condimento che può essere sale, zucchero, caramello, miele o cioccolato. Prendiamo però in esame il popcorn naturale: si tratta di un alimento in cui sono presenti molte fibre, antiossidanti, composti polifenolici, magnesio, manganese e vitamina B. Nei popcorn è presente in elevate quantità l’amido, in discrete quantità le proteine e le fibre, mentre è povero d’acqua. L’apporto calorico di una porzione di 100 grammi di popcorn è piuttosto alto, circa 380 kcal. Sempre al naturale i popcorn hanno pochissimi grassi e zuccheri semplici, ma visto l’alto contributo energetico, il loro consumo è sconsigliato ai soggetti obesi, diabetici di tipo 2 e agli ipertrigliceridemici.
Composizione chimica | valore per 100g | RDA (%) |
Parte edibile | 100% | – |
Acqua | 4,30g | – |
Carboidrati disponibili | 77,90g | – |
Carboidrati complessi | – | |
Zuccheri solubili | – | |
Proteine | 12g | – |
Grassi (Lipidi) | 4,20g | – |
Saturi totali | – | |
Monoinsaturi totali | – | |
Polinsaturi totali | – | |
Colesterolo | 0 | – |
Fibra totale | 15,10g | – |
Fibra solubile | – | |
Fibra insolubile | – | |
Alcol (g) | 0 | – |
Sodio | 4mg | 0.27% RDA |
Potassio | 301mg | 6.40% RDA |
Ferro | 2,70mg | 33.75% RDA |
Calcio | 10mg | 1% RDA |
Fosforo | 300mg | 42.86% RDA |
Magnesio | ND | – |
Zinco | 3,44mg | 31.27% RDA |
Rame | 0,42mg | 42% RDA |
Selenio | ND | – |
Tiamina (Vit. B1) | 0,20mg | 16.67% RDA |
Riboflavina (Vit. B2) | 0,28mg | 21.54% RDA |
Niacina (Vit. B3 o PP) | 1,95mg | 12.19% RDA |
Vitamina A retinolo eq. | 20µg | 2.22% RDA |
Vitamina C | 0mg | 0% RDA |
Vitamina E | ND | – |
Vitamina B6 | ND | – |
Vitamina B12 | ND | – |
Manganese | ND | – |
Come detto prima va però considerato anche il condimento che spesso si accompagna ai popcorn. In uno studio del 1990 pubblicato dal Center for Science in the Pubblic Interest, è emerso che i popcorn venduti dai ristoratori presenti nei cinema, erano conditi con margarina o burro fuso: ciò portava una porzione media di popcorn ad avere un contenuto di grassi maggiore rispetto ad una colazione a base di uova e pancetta o di un hamburger con patatine di un fast food. Per questo motivo i popcorn conditi sono alimenti che fanno ingrassare. Se consumati al naturale e in quantità ridotte, invece possono risultare utili al nostro organismo per diversi motivi.
La presenza di fibre nel chicco del mais aiuta a regolarizzare l’intestino e previene il pericolo di stitichezza. Inoltre le fibre aiutano l’eliminazione del colesterolo presente nel sangue, proteggendo l’organismo dal pericolo di arteriosclerosi o di attacco di cuore. Gli antiossidanti presenti al suo interno aiutano poi a contrastare i radicali liberi: questo aspetto è importante per contrastare la formazione di tumori e, dal punto di vista dermatologico per rallentare la comparsa di rughe o di macchie della pelle dovute all’età. Infine un consiglio sulla preparazione dei popcorn. Per prima cosa non è il caso di esagerare con i condimenti come burro e sale. In secondo luogo è preferibile evitare le confezioni che vanno poi messe nel microonde in quanto ci possono essere degli additivi tra gli ingredienti e l’involucro. Quando i popcorn scoppiano, le sostanze presenti nella confezione potrebbero danneggiare i composti fenolici presenti nel mais.
Informazioni sui pop corn
È l’alimento per eccellenza quando si va al cinema e uno tra i più consumati nella categoria degli snack: parliamo del popcorn. I pocorn sono i semi della tipologia di mais tra le più coltivate al mondo, la Zea mays della sottospecie everta. Il popcorn nacque verso la fine del 19simo secolo, sulla costa est degli Stati Uniti. In origine il termine utilizzato era popped corn (mais scoppiato), poi abbreviato in popcorn. Nel 1890 venne messa sul mercato la prima macchina per la produzione di questo alimento che già a partire dal ‘900 si diffuse in modo capillare grazie anche al suo costo ridotto.