Cosa sarebbe l’autunno senza le castagne? L’aspetto spinoso e verde del riccio racchiude questo seme gustoso e dai colori tipicamente stagionali prodotti dall’albero del castagno.
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Composizione della castagna
Il seme castagna ha colore bruno con una parte superiore caratterizzata da una “torcia” costituita da residui di stili ed una parte inferiore che presenta una cicarice piu’ chiara chiamata “ilio”. All’interno del riccio che la contiene possono essere presenti uno o più semi, a seconda della tipolgia. La castagna è coltivata nelle zone europee con clima temperato, Africa ed Asia. La raccolta varia a seconda delle zone ma si concentra principalmente nei mesi autunnali.
Storia delle castagne
La castagna, già diffusa nel Mediterraneo in epoca remota, veniva usata come alimento principe già dagli antichi romani che la chiamavano “noce nuda” e successivamente “castanea” e ne venivano usate sia le foglie come riempimento per i materassi che il frutto come alimento.
Proprio per questo è stata una valida alleata di vari popoli nei periodi di carestia dell’epoca Medievale tanto da divenire una coltura “addomesticata” di cura e manutenzione dei castagneti (“la castagna: un frutto nella storia” di Pierluigi Nanni ).
Nella prima metà del Novecento poi la castanicultura in Italia risulta essere particolarmente florida soprattutto nelle zone di montagna e costituisce una buona fetta del mercato ortofrutticolo nazionale ed il suo commercio si espande anche oltre oceano.
Nella seconda metà del Novecento invece, a causa dell’industrializzazione e del conseguente abbandono delle zone rurali, la produzione di castagne cala notevolmente.
Oggi la castagna in Italia, nelle sue varie tipologie, viene commercializzata e consumata ottenendo anche marchi di tutela da parte della Comunità Europea(Wikipedia).
Questo per difendersi anche dai mercati internazionali particolarmente potenti come la Cina. Nell’epoca Medievale le castagne venivano usate per combattere emicrania e gotta mentre l’acqua di lessatura veniva somministrata a chi soffre di problemi cardiaci.
Proprietà, benefici e composizione della castagna
Oltre ad accompagnarci nelle prime serate fredde autunnali, magari con un buon bicchiere di vino rosso, la castagna risulta essere un alimento altamente digeribile e molto ricco da un punto di vista nutrizionale: contiene infatti tutte le vitamine dei gruppi B, C e D, aminoacidi, potassio, zolfo, magnesio, calcio e cloro
Ha un alto contenuto di carboidrati, ma anche proteine e zuccheri che lo rendono un alimento poco consigliato ai diabetici.
Cento grammi di castagne forniscono l’84% di carboidrati il 7% di proteine e il 9% di lipidi (Green me)
Proprio per questo lo scienziato Paul Henry, negli anni ’50 individuo’ la castagna come “integratore naturale” nelle patologie legate all’insufficienza venosa, cellulite e coadiuvante per il buon funzionamento del sistema linfatico in quanto ottimo drenante (“cure naturali.it”).
Oltre a questo è un ottimo antisettico, calcificante, ha potere rigenerante del sistema nervoso e strutturante dell’apparato scheletrico.
Composizione chimica | valore per 100g | RDA (%) |
Parte edibile | 82% | – |
Acqua | 42,40g | – |
Carboidrati disponibili | 41,80g | – |
Carboidrati complessi | 28,30g | – |
Zuccheri solubili | 10,70g | – |
Proteine | 3,70g | – |
Grassi (Lipidi) | 2,40g | – |
Saturi totali | – | |
Monoinsaturi totali | – | |
Polinsaturi totali | – | |
Colesterolo | 0 | – |
Fibra totale | 8,30g | – |
Fibra solubile | 0,72g | – |
Fibra insolubile | 7,61g | – |
Alcol (g) | 0 | – |
Sodio | ND | – |
Potassio | ND | – |
Ferro | ND | – |
Calcio | ND | – |
Fosforo | ND | – |
Magnesio | ND | – |
Zinco | ND | – |
Rame | ND | – |
Selenio | ND | – |
Tiamina (Vit. B1) | ND | – |
Riboflavina (Vit. B2) | ND | – |
Niacina (Vit. B3 o PP) | ND | – |
Vitamina A retinolo eq. | 0µg | 0% RDA |
Vitamina C | ND | – |
Vitamina E | ND | – |
Vitamina B6 | ND | – |
Vitamina B12 | ND | – |
Manganese | ND | – |
La castagna in cucina
Fresca, secca, bollita, arrosto o ridotta in farina utilizzata in preparazioni di dolci come il Castagnaccio e la polenta tipicamente utilizzata in Italia nelle zone dell’Appennino Settentrionale.
Abbinata alle carni come ripieno, in altenativa al pane nelle insalate gustose.